Sanremo. Raccontano il nostro Paese, ne documentano la lingua, i cambiamenti, le tradizioni. Contribuiranno a migliorare il rapporto degli italiani con i libri e li incoraggeranno a leggere sé stessi, la loro storia e il loro presente attraverso lo specchio della letteratura contemporanea. Sono i finalisti del Premio Strega; i 12 autori scelti dal Comitato Direttivo del riconoscimento narrativo, questa sera presentati al grande pubblico dalla sala del Teatro del Casinò. Una serata speciale promossa dalla Fondazione Maria e Goffredo Bellonci e da Liquore Strega in collaborazione con il Comune di Sanremo, e che ha richiamato numerosissimi appassionati: quel popolo amante delle belle lettere che non ha esitato in applausi scroscianti e partecipazione.
Eraldo Affinati (L’uomo del futuro – Mondadori); Edoardo Albinati (La scuola cattolica – Rizzoli); Rossana Campo (Dove troverete un altro padre come il mio – Ponte alle Grazie); Luciano Funetta (Dalle rovine – Tunué); Simona Lo Iacono (Le streghe di Lenzavacche – e/o); Paolo Malaguti (La reliquia di Costantinopoli – Neri Pozza); Giordano Meacci (Il cinghiale che uccise Liberty Valance – minimum fax); Antonio Moresco (L’addio – Giunti); Demetrio Paolin (Conforme alla gloria – Voland); Raffaella Romagnolo (La figlia sbagliata – Frassinelli); Vittorio Sermonti (Se avessero – Garzanti); e Elena Stancanelli (La femmina nuda – La nave di Teseo): eccoli gli autori e i libri presentati, coloro che concorreranno per subentrare al vincitore uscente, Nicola Lagioia con il suo La Ferocia (Einaudi), prima di prendere parte alla cinquina finalista (il 15 giugno, come di consueto presso Casa Bellonci) e poi alla finale vera e propria (l’8 luglio, per la prima volta presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma).
Ma non solo libri. L’incontro con gli scrittori, condotto dal giornalista e scrittore Antonio Caprarica, è stato scandito da tre momenti in cui videoclip tratte dalle teche Rai e documenti dell’istituto Luce hanno mostrato filmati d’epoca. Una rievocazione in bianco e nero dove le parole d’autore si sono alternate alle immagini e alle note immortali della musica italiana. In occasione della 70edizione del Premio Strega infatti la Fondazione Bellonci ha voluto creare un filo tra il riconoscimento letterario e il Festival di Sanremo. Due manifestazioni sorte a breve distanza di tempo l’una dall’altra negli anni del Dopoguerra (1947 e 1951); ed entrambe andate a rispecchiare, come solo pochi eventi hanno mai saputo fare, i mutamenti culturali e sociali che hanno costruito la storia d’Italia.