Bajardo. E’ passata solo una manciata di giorni ma Giuseppe Gaminera, ormai unico partigiano residente a Bajardo, ha ancora la voce rotta dalla commozione e gli occhi bagnati di lacrime mentre, con fierezza, ammira quasi con soggezione quella “Medaglia della Liberazione” conferitagli, lunedì 25 aprile scorso in Prefettura, su espressa volontà del Ministro della Difesa Italiano Roberta Pinotti.
Giuseppe gira e rigira tra le mani la prestigiosa onorificenza, dedicata ai suoi familiari, fermo immagine di “un’emozione immensa ripensando a tutte quelle fatiche che ho vissuto, a quei compagni persi” racconta oggi col magone. “Sono stato tra i primi, pur avendo soli 17 anni. Il 25 luglio del 1943 ho cominciato a cancellare le prime scritte che inneggiavano al fascismo, arrivando all’8 settembre a fare da staffetta al grande capitano Vitò per poi diventare un vero partigiano, il partigiano Garibaldi”.
Il grande patriota, in effetti, è sempre stato l’idolo storico di Giuseppe Gaminera che, con un tema a riguardo, in quinta elementare ha persino vinto un concorso provinciale.