Ventimiglia. “Siamo lontani. Non posso parlare”. Queste le ultime parole che Erik Samaniego, 16 anni, ha rivolto alla mamma. Era sabato mattina: “Poi da quel momento mio figlio non ha più risposto al telefono”.
A cinque giorni dalla scomparsa, ansia e apprensione crescono nelle famiglie dei tre adolescenti, residenti a Ventimiglia, scomparsi nel nulla giovedì pomeriggio. L’ipotesi che si tratti di una “bravata”, di un “gioco” tra ragazzi si fa sempre più lontana con il passare delle ore. Erik, Alin e Othmane mancano da casa ormai da troppo tempo.
A ricostruire la vicenda, fornendo ulteriori dettagli, è la mamma di Erik Samaniego, sedicenne ecuadoriano.
“Giovedì sono rientrata prima dal lavoro e ho trovato in casa mio figlio Erik, Othmane, un loro amico che chiamano “Momo” e un quarto ragazzo, più grande, che non conoscevo“, racconta la donna, “Mi sono arrabbiata. Ho chiesto ai ragazzi come mai non fossero a scuola. Poi ho parlato con Erik, gli ho chiesto chi fosse l’altro ragazzo e gli ho ricordato che in casa non può portare sconosciuti: prima me li deve presentare e chiedere il permesso“.