Cronaca

Marassi, parla il ragazzo ferito dai piombini di una pistola ad aria compressa: “Un gesto assurdo che non deve ripetersi”

Marassi, parla il ragazzo ferito dai piombini di una pistola ad aria compressa: “Un gesto assurdo che non deve ripetersi”

Genova. “Ero seduto su un muretto con alcuni amici all’inizio di via Tortosa aspettando di entrare allo stadio. Erano le due e un quarto. Improvvisamente ho sentito due botte sulla schiena, come se mi avesse punto un calabrone. Ho chiesto a un mio amico di tirarmi su la maglietta: Era bucata e in terra abbiamo trovato due pallini di ferro”. Si chiama Francesco Launi, ha quasi 28 anni e lavora in un istituto di vigilanza il ragazzo che domenica pomeriggio, poco prima dell’inizio del derby, è stato colpito da due piombini esplosi probabilmente da una pistola ad aria compressa da una finestra di un palazzo.
“Abbiamo alzato gli occhi per vedere da dove provenisse, ma non abbiamo visto nessuno” racconta ancora scioccato.

“Sono stato fortunato, come mi hanno detto in ospedale questa mattina, che non mi abbiano colpito alla nuca o a un occhio”. Francesco, due giorni dopo il fattaccio ha deciso di fare denuncia: “Lì per lì temevo un po’ la burocrazia di queste cose, e anche il rischio che una denuncia contro ignoti finisca con un nulla di fatto, ma ieri mi sono deciso perché queste cose non devono accadere”.

Così Francesco oggi si è recato alla polizia, poi all’ospedale di Sestri ponente, dove si è fatto refertare. E domani presenterà formale denuncia. Anche perché a quanto pare, non è la prima volta che qualcuno prova a fare “il giustiziere” contro i tifosi.

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