Fegino. Un grande nastro rosso a circondare la Iplom per evidenziare la pericolosità per la salute dei cittadini e una prospettiva di lavoro pulito e duraturo. Questo è stato uno dei momenti salienti della protesta pacifica che si è svolta questa mattina, organizzata dal comitato spontaneo cittadini di Borzoli e Fegino, dopo la disastrosa perdita di petrolio avvenuta nelle scorse settimane e in adesione alla campagna di disobbedienza civile prevista in questo mese, con azioni dirette e pacifiche in sei continenti contro i progetti più pericolosi dell’industria dei combustibili fossili nel mondo.
Decine di persone hanno preso parte a questo evento per ribadire a gran voce le proprie richieste. “Tutto è andato come avevamo previsto – spiega Antonella Marras del comitato – siamo partiti dai giardini Montecucco, per poi raggiungere la parte superiore della fabbrica e da qui iniziare a cingerla con il nastro fino all’ingresso principale, chiuso in maniera simbolica per dire che vogliamo una bonifica in profondità e una successiva riconversione a fonti di energia non fossile”.
Proprio ieri la Procura di Genova ha dato il via libera al piano di manutenzione presentato dall’azienda che deve intervenire su 23 punti a rischio. La priorità resta la sostituzione del tratto di tubo interessato dalla rottura che inizierà nelle prossime settimane. Dopo questa operazione si potrà procedere con gli altri interventi.