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Pesca del Gambero Rosso, Francesco De Bella: “Una guerra nel mare e per il mare che sta mettendo in ginocchio 30 famiglie”

Pesca del Gambero Rosso, Francesco De Bella: “Una guerra nel mare e per il mare che sta mettendo in ginocchio 30 famiglie”

Sanremo. Il Gambero Rosso è il gioiello della pesca nostrana. Un crostaceo prelibato dal colore rosso acceso e dalla polpa saporita, la cui pesca, iniziata agli inizi del Novecento, oggi raggiunge le 200 tonnellate l’anno. Un prodotto e un’attività d’eccellenza da qualche tempo sotto i riflettori internazionali.

Il 21 marzo 2015 infatti Italia e Francia hanno siglato, in gran segreto, un accordo che è andato a definire i confini territoriali delle acque a largo di Ventimiglia e Mentone in senso smaccatamente favorevole ai francesi. In particolare ha assegnato alla Nazione della Mariana la pescosissima Fossa del Cimitero: uno scrigno naturale dove si riproducono e vivono appunto i gamberi rossi. L’accordo, pur non essendo ancora stato ratificato dall’Italia, e quindi non operativo, lo scorso gennaio è stato motivo di discordia con il noto caso del peschereccio sanremese “Mina”, abbordato da una motovedetta della Douane francese e sequestrato. Una questione spinosa che tutt’oggi non conosce risoluzione e che sta minando l’operato e la vita stessa di numerosi pescatori.

Tra costoro, i soggetti ingiustamente colpiti, c’è anche Francesco De Bella, pescatore bordigotto, comandate della “Dea Simona”, che, ospite questo pomeriggio della “Festa del Mare” in piazzale Vesco, a Sanremo, ha raccontato:

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