Ventimiglia. “Occhiali, bella signora”, “Vuoi borsa, bags, sacs?”. Accendini, giochi, portachiavi di tutte le forme. E ancora cappelli, foulard e ogni altro genere di accessorio per donne fashion e uomini alla moda, attenti alle griffe (rigorosamente false) e al portafoglio.
Nella città di confine il “commercio” abusivo è sempre in crescita: i vu cumprà spuntano in ogni angolo e propongono le loro merci in modo, molto spesso, davvero insistente.
Tra i tavolini dei bar e all’interno dei locali, i tentativi di vendita portano i clienti all’esasperazione. Qualche turista straniero sorride, qualcun altro si mostra interessato all’acquisto, ma la maggioranza delle persone si scoccia e scuote la testa: “Basta, non se ne può più!”, è il leit motiv della situazione.
