Cronaca

Dai cantieri all’oleodotto, Valpolcevera “scarico” della città: i cittadini vogliono i dati epidemiologici

Dai cantieri all’oleodotto, Valpolcevera “scarico” della città: i cittadini vogliono i dati epidemiologici

Genova. Cantieri, amianto, tir. E poi l’oleodotto, con la ferita dell’incidente nel rio Pianego ancora aperta, e l’ombra della discarica di Scarpino, con il suo movimento di rifiuti, il percolato, i liquami e i depositi senza controlli. “La Valpolcevera è, nella sua interezza, soggetta a situazioni di pericolo per la salute dei cittadini”. Il grido d’allarme, tradotto in lettera di richiesta ufficiale al sindaco Marco Doria (e per conoscenza alla presidente di Municipio Iole Murruni), parte dal territorio, quell’area “ristretta della città dove insistono non più grandi attività industriali ma ‘lo scarico’ di tutta la città”.

Così i cittadini, riuniti nei comitati e associazioni che nell’ultimo periodo, loro malgrado, sono rimbalzati agli onori delle cronache, Comitato spontaneo cittadini Borzoli e Fegino, Comitato Liberi Cittadini di Certosa, Quelli che a Trasta ci stanno bene, Comitato di Quartiere Campasso, hanno inviato una richiesta dati epidemiologici relativi alla mortalità (nella zona) al Comune di Genova , per “poter iniziare una indagine sullo stato di salute dei nostri quartieri”.

I Cittadini firmatari chiedono cioè (e con urgenza) le statistiche sul numero di soggetti riferiti alla popolazione residente e ai relativi deceduti (dal 2000 al 2015) suddiviso per: fasce d’età quinquennali, sesso, unità urbanistica e anno di calendario.

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