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“Il consiglio dimezzato”: che senso ha mantenere in vita la Provincia?

“Il consiglio dimezzato”: che senso ha mantenere in vita la Provincia?

Savona. Una vecchia signora, un tempo nobile ed elegante ed ora sommersa nella nostalgia di ciò che fu. Una fabbrica che scrisse giorni di gloria per l’industria e che ora mette in mostra i propri macchinari ormai quasi immobili, in attesa di essere smantellati. Un’azienda ormai prossima alla chiusura, durante gli ultimi giorni prima del trasferimento definitivo.

Scegliete l’immagine che più preferite, tanto è lo stesso: basta che renda bene la malinconia, la sensazione da “ultimo giorno di liceo” che regna nell’edificio di quella che fu, e dovrebbe ancora essere, la Provincia di Savona. Un ultimo giorno di scuola che, però, dura ormai da un anno e mezzo. L’impressione, vagando nei corridoi che fino a poco tempo fa brulicavano di attività (svolta bene o male è indifferente, non è questo il punto), è quella di un’azienda pronta a trasferirsi per chissà dove che vive i suoi ultimi giorni, tra gli ultimi scatoloni da chiudere e le targhe da rimuovere.

Peccato, però, che nulla di tutto ciò sia reale: la Provincia lì è, e al momento lì sta. E quella netta sensazione di ente “abbandonato a se stesso” fa capolino ancora più prepotente, proprio perché associata all’impotenza, confessata ogni tanto a denti stretti anche da chi in quelle mura trascorre le sue giornate lavorative.

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