Sanremo. Era il 20 maggio 1906 e sotto l’amministrazione Raimondo arrivava nella Città dei Fiori il primo cinematografo. Una struttura permanente, stabile che andava a contrapporsi a quelle itineranti precedenti, e che venne installata nel locali dell’Eden Concert; a ragione, la pietra miliare che ha aperto Sanremo a quell’industria della settima arte ancor oggi suo vanto ed eccellenza.
Dodici mesi più tardi infatti, in via Vittorio Emanuele, sorse un secondo cinematografo, The American Cinematograph, che poco tempo dopo venne rilevato, con il nome Sanremese, da un intraprendente impresario, capostipite di una famiglia di illustri imprenditori che nel succedersi degli anni andranno ad assumere un ruolo cardine nelle vicende dell’edilizia teatrale e cinematografica cittadina, Carlo Vacchino.
Frattanto che gli spettatori del Sanremese imparavano a gustare le prime pellicole hollywoodiane sul grande schermo, nella Città dei Fiori, sempre nella prestigiosa via Vittorio Emanuele, accanto allo storico Cafè Européen, nasce una nuova e importante sala: il Cinematografo Parisiana dell’ingegner Barbier. Questo inaugurato nel 1907, assunse successivamente il nome di Marconi (1908) e poi di Moderno (1916), fino a quanto tra il ’22 e il ’23 non venne demolito per lasciare il posto al nuovo Centrale.