Genova. Si è svolta questa mattina, in commissione regionale attività produttive, l’audizione delle rappresentanze sindacali delle aziende che gravitano sul parco tecnologico di Erzelli. Vista la perdurante situazione di stallo, il consigliere di Rete a Sinistra Gianni Pastorino ha chiesto con forza l’intervento degli assessori Rixi e Berrino: “un resoconto raggelante, quello dei sindacati, in cui abbiamo toccato con mano tutta la preoccupazione dei lavoratori – commenta a caldo Pastorino, al termine dell’audizione incoraggiata proprio da Rete a Sinistra -; i sindacati hanno esposto con chiarezza disarmante tutte le difficoltà del progetto, che è lontano anni-luce dalle migliori esperienze europee. Di fatto il progetto è bloccato, non è mai partito davvero, e mostra evidenti criticità: la gestione è in mano privata, non c’è mai stata una vera regia delle istituzioni, le pubbliche amministrazioni non ha provveduto alle infrastrutture per la mobilità (che invece sarebbero l’elemento basilare)”.
E allo stallo ora si aggiungono ulteriori preoccupazioni, poiché si rincorrono le voci di possibili esuberi per centinaia di posti di lavoro proprio in Ericsson, l’azienda capofila che per prima ha firmato l’accordo di programma e si è trasferita a Erzelli. “Speriamo non sia vero, ma se queste voci dovessero essere confermate sarebbe la pietra tombale del parco tecnologico – sottolinea Pastorino -. Un’ondata di licenziamenti metterebbe la parola fine a qualsiasi velleità sul futuro dell’area; avevamo già lanciato l’allarme sul rischio-speculazione, ora siamo preoccupati che si avverino le più fosche previsioni di una “cattedrale nel deserto”.
La situazione resta inquietante; Pastorino chiede alla giunta di rompere gli indugi: “abbiamo chiesto che Rixi e Berrino si mobilitino per capire come dare gambe al progetto e quali siano i margini di manovra – conclude Pastorino -. Inoltre, auspichiamo che gli assessori incontrino al più presto le parti sociali, quindi diano seguito a un’interlocuzione col Governo e – se fossero confermate le voci sugli esuberi – con i vertici nazionali di Ericsson, per tutelare l’occupazione genovese”.