Genova. “La strada si deve chiudere per ragioni di sicurezza, mentre la fontana non si spegne”, come non sembra destinata a spegnersi la polemica tra la Regione Liguria e il Comune di Genova sull’iniziativa ideata dal governatore Toti del maxi schermo in piazza De Ferrari. E’ questo, pare l’esito del sopralluogo di Comune e Municipale di ieri sera in piazza De Ferrari.
Dalle 21 a notte inoltrata è andata in scena la prima prova con solo una parte dei proiettori installati (quattro su sei, gli altri erano ancora inscatolati) sul tetto dell’Accademia linguistica di Belle arti. Oltre ai tecnici impegnati ad allineare i monitor all’interno del gabbiotto allestito nel pomeriggio, e da cui si gode una vita notevole sulla piazza, a lavorare di venerdì sera, a una settimana dal concerto del 2 giugno e dall’inizio di quella che dovrebbe essere una tre mesi di eventi, musica e colori, ci sono il dirigente della Regione Jacopo Avegno, la funzionaria responsabile Daniela Bruzzo, insieme alla portavoce del presidente Toti Jessica Nicolini e a Federica Costella per l’ufficio stampa della Giunta. A pochi metri di distanza in silenzio e un poco accigliati i responsabili del Comune di Genova: il comandante della Municipale Giacomo Tinella, il responsabile del primo distretto Alfredo Rucher e la responsabile eventi del Comune di Genova Milena Palattella.
All’angolo della piazza con via Petrarca ben tre pattuglie della Municipale: stanno li per controllare che gli automobilisti non si distraggano guardando lo schermo. In realtà, mentre sulla piazza la gente guarda incuriosita le prime luci in movimento sulla facciata della Regione, di auto e moto ne passano pochine, ma i vigili urbani fanno in tempo a multarne diverse che indebitamente da via XXV aprile ‘tagliano’ per De Ferrari nonostante il divieto di transito ai mezzi privati.