Vado L. Assemblea dei lavoratori di Tirreno Power in vista dello sciopero di domani mattina con il corteo che si unirà a quello della Bombardier. “Il tempo è scaduto e a due anni dal sequestro cautelativo da parte della procura di Savona gli azionisti della centrale Engie (ex Gaz de France/Suez) e Sorgenia, non sono stati in grado di presentare un piano industriale (o non hanno voluto) per dare prospettive di mantenimento del sito produttivo e dei livelli occupazionali esistenti” afferma l’Rsu sindacale di Tirreno Power, con i lavoratori che hanno appeso uno striscione in centrale con una scritto eloquente: “Sorgenia + Engie=Vergogna! 857 famiglie sul lastrico”.
Per Rsu e lavoratori: “L’unico obiettivo aziendale è stato quello di trarre il massimo profitto economico con sforzi minimi, ed una volta ottenuto il rifinanziamento del debito societario da parte di un pool di banche, ridimensionare il sito creando oltre 115 esuberi già dichiarati (oltre a più di 70 già collocati in mobilità), i quali si sommano agli 850 posti di lavoro persi tra indotto e personale diretto dal sequestro della centrale nel marzo 2014”.
“Tutto questo è inaccettabile per i lavoratori e per il territorio. In tale contesto il Governo, oltre alle evidenziate strategie energetiche nazionali di fuoriuscita dalla produzione a carbone, non ha fornito nessuna soluzione che obblighi a promuovere politiche industriali innovative e tecnologiche che possano salvaguardare tutti quei lavoratori legati alla produzione con combustibile fossile” aggiunge ancora l’Rsu sindacale dell’azienda vadese.