Imperia. Occupazione di superfici in origine agricole e naturali; costruzione di nuovi edifici, capannoni, insediamenti; conversione di terreno in area urbana. Negli ultimi anni la Riviera ha perso 5.416 ettari di suolo, aree verdi mangiate da un processo di antropizzazione diffusa e indistinta che ha caratterizzato tutta l’Italia. Ad affermarlo è il rapporto 2015 redatto dall’Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale – ISPRA.
Secondo i dati resi disponibili, “le stime e le dinamiche del consumo di suolo effettivo convergono tutte nel descrivere un processo di impermeabilizzazione che insiste principalmente sulle zone pianeggianti e di bassa collina. Le aree naturali e seminaturali minacciate sono quasi totalmente situate nelle zone costiere, nelle pianure e nei fondovalle montani […] Tra le regioni spiccano quindi Liguria e Lombardia”. Dove alla nostra regione viene attribuita una percentuale di consumo del suolo effettivo pari al 22,8%: la seconda più alta d’Italia.
Scendendo nel dettaglio, a livello provinciale, è il genovese la zona che ha perso il maggior numero di ettari naturali (11.428 ha – 6,3%9); seguono il savonese (8.1177 ha – 5,3%); lo spezzino (5.436 ha – 6,2%) e infine l’imperiese (5.416 ha – 4,9%).