BRUXELLES – Soddisfazione per l’esito del voto in provincia, ma anche un’attenta analisi del responso delle urne nel resto della Liguria e a livello nazionale. L’europarlamentare spezzino del Partito Democratico Brando Benifei si sofferma sui primi verdetti delle elezioni amministrative, partendo dalla buona affermazione del PD nel nostro territorio: “Siamo passati da un Comune a tre – commenta – , conquistando Riomaggiore e Zignago, e a Santo Stefano Paola Sisti ha ottenuto una vittoria molto netta, avendo totalizzato a suo favore più di metà dei voti espressi dai cittadini. Peccato per gli altri comuni: a Brugnato abbiamo portato avanti una sfida coraggiosa con Cristina Bronzina mentre ad Ameglia e Beverino i nostri candidati, nonostante un programma con proposte più efficaci e innovative, non sono riusciti a spuntarla contro il peso della Regione: insieme al Presidente Toti, l’assessore Giampedrone e il consigliere Costa erano in prima linea a fianco di De Ranieri e Rossi e questo sicuramente ci ha svantaggiato in una situazione di partenza non facile. Guardando alle altre formazioni politiche, il candidato di Alternativa di Sinistra fermo al 6,5% senza consiglieri eletti nel comune di Santo Stefano dimostra quanto sia necessario cercare dialogo e convergenza con quelle forze di sinistra che quando si trincerano nell’isolamento perdono il loro consenso, “mangiato” dal voto utile e da forze di protesta; per quanto riguarda i Cinque Stelle, sono convinto che quando le altre forze politiche propongono dei buoni amministratori la loro attrattiva si riduce ampiamente.”
“Allargando la prospettiva in Liguria, restiamo ora in attesa del ballottaggio di Savona – continua Benifei – , con il ballottaggio fra Cristina Battaglia, che ho avuto modo di sostenere con iniziative pubbliche in campagna elettorale, e l’esponente del centrodestra Ilaria Caprioglio”. L’ eurodeputato trae anche alcune conclusioni guardando al panorama nazionale: “E’ importante sottolineare come il PD si sia distinto dove è riuscito a mantenere la propria identità di perno del centrosinistra, senza cedere a tentazioni di alleanze trasformistiche, nel cosiddetto modello del Partito della Nazione: a Napoli e Cosenza, dove c’era un’alleanza con la lista ALA di Verdini, i risultati sono stati inferiori alle aspettative e dovrebbero portare Matteo Renzi e il Partito Democratico a un cambio di marcia rispetto a certe scelte dell’ultimo periodo, in quanto è evidente che dove il centrosinistra si presenta compatto, ad esempio a Cagliari e a Rimini, si riesce addirittura a vincere al primo turno. Infine, riguardo ai ballottaggi fra i nostri candidati e quelli dei Cinque Stelle, vorrei evidenziare come in diverse città delle poche in cui stanno governando abbiano fatto dei disastri e abbiano in proporzione il più alto numero di amministratori indagati sul totale degli eletti, mentre un sindaco stimato come Pizzarotti ha lasciato il movimento: insomma, la scelta del 19 giugno sarà fra il nostro buon governo e l’autoreferenzialità inconcludente dei grillini”.