Agnesi, Carlo Capacci: “Caro Colussi ora basta, facci sapere che cosa vuoi fare”

Agnesi, Carlo Capacci: “Caro Colussi ora basta, facci sapere che cosa vuoi fare”

Imperia. Angelo Colussi, il patron dell’Agnesi, etichettato come un razziatore più che un imprenditore, colpito ai fianchi anche dalla politica e non solo dai lavoratori. Il destino è segnato: a dicembre si chiude. Utopico pensare che possa cambiare qualcosa. E allora il consiglio comunale di questa sera ha posto un paletto al magnate del biscotto. E il sindaco Carlo Capacci è stato categorico: “Mai mi sono presentato agli incontri con la pistola in mano, ma purtroppo non è servito a nulla. Ora però è finita. Sei alle strette facci sapere che cosa vuoi fare”. Un ultimo appello per l’imprenditore.

E il primo cittadino ha ricordato che nei due incontri al Mise, tre in Regione ed altri faccia a faccia con Colussi sia mai venuta fuori una proposta concreta. “Gli abbiamo concesso più volte delle aperture, segnali di buona volontà – ha sottolineato Capacci –  Volevamo impegnare con un documento scritto Colussi. Ho insistito in tutte le sedi degli incontri, ma  non abbiamo mai visto nulla. Le aperture di dialogo ci sono state. Abbiamo tentato di capire che cosa volesse fare Colussi”. Lo stesso sindaco ha anche precisato che “l’amministrazione si è impegnata per salvare i dipendenti dell’Agnesi e dell’indotto”.

E così i consiglieri uniti e compatti hanno votato un documento che blinda le aree di via Schiva: nessuna speculazione edilizia alle ex Ferriere. Bocciata la “Porta del mare”.  Nessuna concessione ad Angelo Colussi. La variante richiesta per aumentare i volumi residenziali finisce in archivio e quelle aree resteranno a solo uso industriale. E così il destino del pastificio sarà segnato per sempre: chi investirà in tempi di crisi in quel grosso monumento?  Più probabile che questo stabilimento venga abbandonato come altri “mostri” sparsi in giro per l’Italia e lo storico veliero dell’Agnesi resterà solo lì a dimostrare che estiva uno stabilimento che sfamava 100 bocche.

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