Cronaca

Genova, rinnovato il protocollo sulla telefonia mobile

Genova, rinnovato il protocollo sulla telefonia mobile

Genova. Il commissario straordinario di Arpal ha firmato ieri, nel Salone di rappresentanza di Palazzo Tursi, il protocollo di intesa sulla telefonia mobile. Nato nel 2000, il documento è giunto al terzo rinnovo, simbolo della collaborazione fra Comune, Municipi, Arpal, Gestori dei servizi di telefonia cellulare, Associazioni e Comitati contro l’inquinamento elettromagnetico.

Anche se sembra passato il clamore dei primi anni del nuovo millennio, quando il tema delle radiazioni dei cellulari era fra i più sentiti dall’opinione pubblica, resta comunque alta l’attenzione delle diverse parti verso i campi elettromagnetici. In questi anni l’intesa portata avanti da tutti i soggetti firmatari del protocollo genovese ha dato buoni risultati, ed ha permesso, quando possibile, di ovviare ad alcune criticità prima ancora che si concretizzassero, con lo spostamento, il ridimensionamento e la riprogettazione delle stazioni radio base. Arpal svolge un ruolo tecnico di verifica e controllo. L’Agenzia contribuisce all’autorizzazione preventiva delle installazioni, esprimendosi in merito al contributo dei nuovi impianti al campo elettromagnetico totale, ed effettua misure per verificare il rispetto dei limiti di legge: 6 volt/metro laddove è prevista una permanenza quotidiana non inferiore alle quattro ore, 20 volt/metro altrove.

Accanto alla strumentazione puntuale (misuratori a banda larga e a banda stretta), il personale del Dipartimento Arpal di Genova dispone anche di alcune centraline per il monitoraggio in continuo dei campi elettromagnetici. Si tratta di dispositivi capaci di registrare, su periodi temporali di alcune settimane, i valori di campo elettromagnetico: forniscono una panoramica più completa del sito monitorato, e rientrano fra gli accordi del protocollo sulla telefonia mobile.
Proprio stamane una di queste centraline è stata installata da tecnici Arpal nel levante genovese, in prossimità di un traliccio che ospita alcuni ripetitori di telefonia cellulare di differenti gestori. Le misure puntuali hanno evidenziato valori massimi intorno ai 2 volt/metro, e fra circa un mese e mezzo verranno recuperati tutti i dati.

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