Economia

L’economia della Liguria

L’economia della Liguria

GENOVA – Nel 2015 l’economia ligure è tornata a crescere, anche se in misura limitata: all’aumento dell’attività industriale si sono aggiunte la ripresa del settore commerciale, grazie all’incremento dei consumi delle famiglie, e la positiva stagione turistica; l’edilizia è rimasta in condizioni relativamente più fragili, con un ulteriore calo della produzione. A fronte di un rallentamento del commercio mondiale, i flussi commerciali complessivi in transito per i porti liguri si sono assestati sui livelli degli anni precedenti, ma le esportazioni dell’industria regionale (al netto delle componenti più volatili) sono leggermente cresciute, come il traffico di container. La spesa per investi- menti industriali non ha ripetuto i buoni risultati del 2014. Il migliore tono congiunturale si è riflesso sul mercato del lavoro: l’occupazione, in particolare quella autonoma, si è innalzata; tra i lavoratori dipendenti sono aumentati i contratti a tempo indeterminato.

L’economia reale. – Secondo la rilevazione condotta dalla Banca d’Italia, la domanda rivolta alle imprese industriali liguri ha proseguito nel recupero avviatosi nell’anno precedente. Il fatturato in termini reali è aumentato del 2,2 per cento; il saldo positivo tra le imprese che hanno dichia- rato un aumento delle vendite e quelle che hanno riportato una diminuzione si è ampliato. I risultati reddituali si sono rafforzati: la quota di bilanci in utile si è portata dal 72 al 78 per cento, a fronte di un calo di quelli in pareggio (9 per cento) o in perdita (13 per cento). La spesa per investimenti fissi si è invece ridotta: sull’accumulazione di capitale pesano l’incertezza ancora elevata del contesto macroeconomico e gli alti margini inutilizzati della capacità produttiva. Le previsioni per l’anno in corso segnalano un ulteriore innalzamento dei volumi operativi, esteso a tutti i prin- cipali comparti produttivi e classi dimensionali, e investimenti fissi in linea con quelli del 2015.

L’attività del settore edile è nuovamente diminuita, ma in misura attenuata rispetto all’anno precedente: sulla base delle stime Prometeia, il valore aggiunto nelle costruzioni ha subito una contrazione dello 0,5 per cento. Il numero delle compravendite immobiliari è cresciuto del 2,9 per cento. Il comparto pubblico dovrebbe beneficiare nel prossimo futuro dell’avvio di importanti lavori infrastrutturali.

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