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La regressione ipnotica in psicoterapia

La regressione ipnotica in psicoterapia

E’ l’inconscio del paziente che lo guida a ricordare un particolare episodio della vita, a seconda delle emozioni e dello stato d’animo che sta vivendo, che possono essere collegati con quel ricordo, o in base a cio’ che in quel momento della terapia e della sua vita puo’ essere importante ritrovare: affidandosi al proprio inconscio, il soggetto ricorda cio’ che ha bisogno di ricordare. Il medico psicoterapeuta lo accompagna in questo processo, ma generalmente non e’ lui che sceglie a quali fatti e a quale periodo risalire, pur avendo sempre chiaro in mente l’obiettivo del percorso psicoterapico che sta svolgendo con quel paziente ed orientandola sulla base di esso.

Per indurre una regressione ipnotica si possono utilizzare metafore come ad esempio far immaginare al paziente di partire per un viaggio in treno e di guardare fuori dal finestrino, vedendo scorrere le immagini della propria vita come scorrono le immagini di un paesaggio, cosi si puo’ andare indietro nel tempo, lasciando emergere ricordi, un avvenimento. A quel punto il treno si ferma e si invita il paziente a scendere, a parlare e agire nel tempo che sta vivendo. E’ possibile far regredire un paziente ad una determinata data, eta’, ad uno specifico avvenimento o ad una specifica emozione.

In psicoterapia possiamo utilizzare la regressione ipnotica per elaborare ferite o traumi passati dando loro una connotazione emotiva diversa. Per compiere questa rielaborazione si puo’ invitare il soggetto a consolidare il suo “bambino interiore”, si puo’ rivedere la sua interpretazione di un episodio, si puo’ fare una ristrutturazione dei significati dati a quell’esperienza, che puo’ diventare, una volta superata ed elaborata, una fonte di forza e di ricchezza, o essere un’occasione di apprendimento, potendo ricavare qualcosa di utile. Un trauma dev’essere elaborato, altrimenti crea un blocco, e’ una situazione irrisolta che genera malessere, anche se il sintomo e la sofferenza che la persona manifesta puo’ non essere coscientemente riconducibile a quel trauma, a volte puo’ apparire scollegata da esso per l’azione di vari meccanismi di difesa.

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