Genova. Nel bel mezzo del marasma per la vendita dell’Ilva con il decimo decreto del governo che rivede e fa slittare tutta la procedura e proprio mentre i sindacati temono che i 300 milioni stanziati a gennaio dal Governo per il periodo fino a giugno a questo punto non siano sufficienti a coprire gli stipendi fino alla conclusione del processo di vendita, arriva il super premio ai dirigenti. Si tratta di un una tantum frutto di un accordo firmato recentemente tra Federmanager e la gestione commissariale dell’Ilva che secondo la Fiom vale complessivamente circa un milione di euro.
I dirigenti interessati sono una settantina di cui solo sette lavorano a Genova. Ma il punto è un altro: “Ci piacerebbe sapere cosa ne pensa il governo Renzi – dice Armando Palombo, rsu Fiom dell’Ilva di Cornigliano – del fatto che le risorse messe a disposizione per mantenere in piedi gli stabilimenti vengono impiegate in questo modo e se è vero che un milione su trecento con cambia il futuro, da un punto di vista simbolico è come se mentre la nave affonda ci sia qualcuno che pasteggia a caviale”.
Intanto la preoccupazioni crescono dopo l’improvviso cambiamento di rotta del Governo: “Se non veniamo convocati immediatamente per spiegarci cosa si vuole fare – spiega Rosario Rappa, della Fiom nazionale, oggi a Genova per la manifestazione dei metalmeccanici – il dubbio che si tratti di un percorso non trasparente che mette in discussione gli assetti occupazionali e produttivi determinerà iniziative da parte dei lavoratori su tutto il territorio nazionale e non solo di quelli dell’Ilva”.