Savona. “Le scelte operate dai sindaci savonesi di dare vita a tre Spa pubbliche che dovranno gestire i nostri servizi idrici sono a rischio, non solo per i problemi locali (3° ATO, ricorsi dei gestori privati presenti sul nostro territorio ecc.) ma, anche e soprattutto, per la prossima (metà luglio) entrata in vigore del “Testo unico sui servizi pubblici locali di interesse economico generale”, decreto attuativo della Legge Delega n. 124/2015 (conosciuto come decreto Madia)”. Così il Comitato savonese Acqua Bene Pubblico che ha organizzato, in occasione del quinto compleanno del referendum 2011 per l’acqua pubblico, un presidio a Finale Ligure in piazza Vittorio Emanuele, dalle ore 15 alle 19, per la difesa di un servizio idrico integrato di natura pubblica.
“Se entrerà in vigore tale testo i comuni dovranno dimostrare le ragioni economiche per cui non hanno aperto al mercato, dovranno predisporre un piano degli investimenti trentennale e tale piano dovrà essere approvato da un istituto bancario. Vale a dire che la scelta del gestore verrà fatta dalla finanza e non dalle cittadine e dai cittadini che pure si erano espressi chiaramente nel referendum del 2011” spiega il Comitato.
“Il Comitato Savonese Acqua Bene Comune è mobilitato e chiama le cittadine e cittadini, i nostri amministratori comunali, alla mobilitazioni contro un decreto sbagliato ed irrispettoso dalla volontà popolare e della democrazia. Nelle scorse settimane è partita una raccolta firme in calce ad una Petizione Popolare, che proseguirà nel tempo, abbiamo inviato una lettera ai sindaci savonesi chiedendo loro di “alzare la testa” e battersi contro questo ennesimo attacco agli enti locali”.