Ventimiglia. In attesa di conoscere quale sarà il loro destino, i circa 200 ospiti della chiesa di Sant’Antonio sono usciti sul sagrato. In silenzio, con striscioni e cartelloni scritti in più lingue, uomini e donne hanno iniziato verso le 11,30 una protesta pacifica unita al ringraziamento nei confronti di chi, in questi giorni, li ha accolti. “Stop apartheid, basta deportazioni, vogliamo libertà”, è scritto sugli striscioni tenuti in mano da una cinquantina di migranti, “Grazie al prete della chiesa, grazie molto a chi a Ventimiglia ci ha accolto”. E ancora: “We don’t stay in Italy”, “Open tue borders”.
Mancano meno di tre ore alle 15,00: a quel punto i migranti dovranno lasciare la chiesa delle Gianchette dove hanno trovato rifugio in questi giorni. Dove andranno? Per ora si rincorrono solo voci. Di certezze non ce ne sono. Sarà difficile portare i migranti al Palaroja: qui il presidio messo in atto dai residenti di Roverino va avanti. I genitori faranno di tutto pur di difendere l’unico impianto sportivo a disposizione dei loro figli, le istituzioni dovranno cercare soluzioni alternative.
C’è chi parla del seminario di Bordighera, ma il vescovo smentisce: “Sono voci infondate, io non ne sapevo niente”.