Albenga. È passato più di un anno e mezzo dal novembre 2014, quando un evento alluvionale ha distrutto in modo irrecuperabile intere produzioni agricole di decine di aziende albenganesi, a causa dell’esondazione del rio Carenda che ha letteralmente sommerso colture a cielo aperto e in alcune zone anche quelle in serra. Un evento disastroso, tanto che poco dopo il consiglio dei ministri lo ha riconosciuto come stato di emergenza. Tuttavia, ancora oggi gli agricoltori sono in attesa di ottenere quei pochi risarcimenti che tanto erano stati annunciati.
“Il tempo sta trascorrendo inesorabilmente, come la memoria di molti sta inesorabilmente dimenticando i danni dell’alluvione 2014; ma in CIA non dimentichiamo e men che meno ci lasciamo coinvolgere nel dibattito elettorale – dichiara il presidente provinciale Mirco Mastroianni – Come già ribadito dal nostro presidente regionale Aldo Alberto le somme che sono state messe a disposizione per i risarcimenti alle aziende agricole non sono solo esigue, ma sono un affronto alla dignità degli agricoltori che in silenzio, ma con determinazione, cercano di ricucire le profonde ferite causate dai danni subiti. Il ritardo e la mancanza di risposte tempestive in alcuni casi hanno portato alla chiusura di aziende; la mancanza di un sostegno concreto delle istituzioni a seguito dei danni subiti ha quindi creato sfiducia e mancanza di speranza nel futuro”.
“Non possiamo accettare queste drammatiche situazioni e ci impegniamo, come abbiamo fatto nei giorni stessi dell’evento alluvionale e dopo, su tutti i fronti, al fine di portare un dignitoso indennizzo alle imprese agricole e soprattutto lavorare affinché eventi del genere non possano più costituire un pericolo sempre latente per il territorio”.