Cronaca

Il centro storico come “patrimonio paesaggistico culturale”: le proposte del Pd per il rilancio

Il centro storico come “patrimonio paesaggistico culturale”: le proposte del Pd per il rilancio

Genova. In controtendenza rispetto alle urlate esigenze di sicurezza e ordine pubblico che arrivano dal centro destra ma anche da una quota dello stesso partito il Pd del centro storico ne propone il rilancio attraverso una serie di misure propositive che puntano sopratutto su cultura e riqualificazione commerciale. “Contro spaccio e illegalità occorre trovare una via diversa” suggerisce il segretario del circolo Pd del centro storico Michela Fasce che domani porterà le proposte che ha elaborato alla conferenza programmatica del partito sul municipio centro est. L’appuntamento è alle 17.30 a palazzo Tursi alla presenza fra gli altri del sindaco di Genova Marco Doria, del vicesindaco Stefano Bernini, degli assessori del partito Porcile, Dagnino e Piazza.

Cinque le proposte illustrate nel dettaglio. La prima è quella di “richiedere il riconoscimento del Centro Storico come Patrimonio Paesaggistico Culturale, previsto dall’art. 52, comma 1-bis, del Codice dei Beni Culturali – spiega Michela Fasce – come ha già fatto il Piemonte dal 2015”. “Sarebbe un modo per contrastare l’abusivismo commerciale e il degrado che determinate attività commerciali contribuiscono a creare grazie alla particolare tutela prevista dal codice”. Un obiettivo che si potrebbe raggiungere anche grazie ai patti d’area sul modello di quanto sta avvenendo in via XX Settembre, “ma in quel caso la procedura è laboriosa e c’è sempre il rischio di dover affrontare ricorsi” spiega il segretario.

Strettamente connesso è quindi il punto relativo alle attività commerciali e artigianali: “La pubblica amministrazione e la politica devono impegnarsi per attivare un percorso virtuoso di inserimento di attività sane all’interno del territorio – si legge nel documento – questo si potrebbe attuare con un primo step in cui il Patto d’Area o il Regolamento comunale prevedesse l’apertura di imprese e aziende che hanno già un punto vendita o di lavorazione merci in una parte della città con un passato positivo. Successivamente, dopo aver verificato che le aziende e le imprese si sono radicate sul territorio attivare un secondo step incentivando l’apertura di Marchi genovesi e liguri di qualità ed infine un ultimo passaggio con il coinvolgimento del Made in Italy”.

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