Laigueglia. Una donna, Filomena Rozza, 62 anni, scomparsa da Giaveno e ritrovata dal cane molecolare del Soccorso Alpino. Un’altra donna, Marisa Comessatti, 63 anni, scomparsa invece da Laigueglia, dove i cani specializzati in questo tipo di ricerche, non sono stati impiegati. Felicità per una storia che si è conclusa in modo positivo, amarezza per la seconda che invece alimenta ancora dubbi e angosce nei famigliari che non si danno pace.
“Ovviamente sono felicissima per il ritrovamento di questa signora – dice apertamente Lara Dalla Corte, una delle figlie di Marisa Comessatti – ma ancora una volta sono rammaricata. Perché per mia madre non è stato possibile ricorrere ai cani molecolari? A noi avevano detto che non potevano essere usati in centri abitati, ma nel caso della signora Filomena li hanno usati con successo a Giaveno. Mi chiedo allora perché non si potevano usare anche nel nostro caso a San Bartolomeo dove si sono perse le tracce di mia madre?” Domanda che Lara Dalla Corte pone a se stessa che da qualche giorno le toglie il sonno. “Probabilmente qualcuno mi dirà che si tratta di situazioni diverse – aggiunge Lara – ma noi i cani li avevamo chiesti perché probabilmente potevano contribuire in modo efficace nelle ricerche e invece non sono arrivati”.