Economia

Ericsson, M5S: “Noi vicini ai lavoratori, ma il partito unico resta immobile”

Ericsson, M5S: “Noi vicini ai lavoratori, ma il partito unico resta immobile”

Genova. “Nel giorno più difficile per Genova, siamo vicini e solidali a tutti i lavoratori che oggi sono scesi in piazza per manifestare la propria rabbia, nel silenzio assordante delle istituzioni. In particolare, Ericsson vive oggi il suo momento di maggiore crisi, alla tredicesima procedura di licenziamento in atto”. Lo dice Marco De Ferrari, portavoce del M5S in Regione, ricordando che il movimenti si sta muovendo a tutti i livelli istituzionali per far fronte a un’emergenza occupazionale senza precedenti.

“Mentre in Toscana oggi è in discussione una nostra mozione a tutela dei lavoratori Ericsson di Pisa, in Senato il M5S ha avviato un sindacato ispettivo e chiesto in Commissione un’audizione urgente dei lavoratori di tutte le sedi nazionali dell’azienda svedese, Liguria compresa. E qui da noi? Tante parole, molte promesse. Ma, al momento di agire concretamente, il Partito Unico (centrodestra e centrosinistra senza distinzioni) è rimasto inerte e immobile e oggi ha perso l’occasione per firmare un Ordine del giorno a sostegno e in difesa di Ericsson”, prosegue.

“Evidentemente il Partito Democratico è troppo preoccupato di difendere la sciagurata operazione burlandiana di Erzelli, che è la prima causa della drammatica situazione occupazionale con cui oggi ci troviamo a fare i conti.
Da Toti, invece, ci saremmo aspettati ben altra responsabilità politica. Siamo a un quinto della legislatura e ancora non abbiamo visto da parte della Giunta alcun atto serio e chiaro a tutela dei lavoratori. Assistiamo da troppo tempo a una disarmante passività da parte di Rixi e Toti, da cui ci attendiamo che facciano pressione a livello governativo per far fronte a un’emergenza non più rimandabile. Una svolta che dovrà necessariamente passare da un nuovo piano industriale e un nuovo accordo di programma che riveda alla radice l’intera operazione Erzelli, attraverso paletti vincolanti sulle aziende e non sui lavoratori”, conclude.

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