GENOVA – “Riprendere pazientemente il dialogo con i sindacati sul tema del trasporto pubblico locale per dare una risposta a una situazione molto complessa. Come Pd nei mesi scorsi abbiamo avanzato la proposta del bacino unico integrato ferro-gomma. Ma la Giunta fino a oggi ha fatto cadere quest’ipotesi”. A dirlo sono i consiglieri regionali del Partito Democratico Raffaella Paita e Giovanni Lunardon, dopo l’incontro con le rappresentanze sindacali del tpl questa mattina in Regione.
“Tutti i contratti del tpl gomma sono stati prorogati fino al 2017 – spiegano i due esponenti del Pd – se la Regione fissasse quel termine anche per Trenitalia potremmo discutere di un’innovazione più profonda del trasporto pubblico ligure, grazie all’integrazione ferro-gomma“.
La scelta di dar vita all’Agenzia e al bacino unico fatta dalla precedente amministrazione, sottolineano Paita e Lunardon “era nata per aggregare una situazione frammentaria sul territorio, per garantire una prospettiva solida al trasporto pubblico ligure e per difendere l’occupazione. Una soluzione pensata per aiutare un sistema debole, con luci e ombre. Dopo i rilievi dell’Agcom e il ricorso al Tar invece di tornare completamente indietro mantenendo di fatto la situazione attuale, si potevano trovare dei correttivi a quell’impostazione, grazie anche a una serie di esempi nazionali analoghi che funzionano. A noi la richiesta dei sindacati di rimettersi attorno a un tavolo pare sensata, anche per dare una risposta alle preoccupazioni dei Comuni nel Cal che hanno posto comunque il tema delle risorse necessarie per svolgere le gare ed esercitare le funzioni di controllo, ma anche di garantire la continuità di cassa nei pagamenti verso le aziende e i lavoratori e l’individuazione di costi standard e servizi minimi necessari per assicurare l’omogeneità del servizio su tutto il territorio regionale. Facciamo inoltre rilevare – concludono i due consiglieri regionali del Pd – che la mancata attivazione del ‘fondino’ a oltre un anno dall’insediamento di questa Giunta sta comportando comunque una situazione di sofferenza economica per le aziende, mentre l’abolizione dell’Agenzia fa venire meno un punto di coordinamento del sistema regionale del trasporto pubblico e, per il futuro, non consentirà di recuperare l’Iva per un costo totale di 18 milioni di euro”.