Genova. Anche i navigatori più esperti, quando si trovano al centro di una difficile tempesta, possono ritrovarsi in balìa delle onde, incapaci di governare la loro nave: per non perdere la rotta e orientarsi meglio anche nelle acque più difficili è nato H – Maps, uno strumento cartaceo e digitale di supporto per iter terapeutici.
Il progetto nasce dall’esperienza “sul campo” come paziente di Laura Rossi, studentessa genovese di tecniche di radiologia, che si è trovata ad affrontare la diagnosi di Linfoma di Hodgkin. Dalle paure e dagli ostacoli affrontati durante la terapia si è concretizzata l’idea di realizzare una mappa, un percorso che raffigurasse le difficili tappe di questo cammino, ma che mantenesse sempre il punto di arrivo ben preciso. Mostrata la mappa a uno degli ematologi dell’ospedale, il progetto ha iniziato a prendere forma grazie al supporto concreto dell’associazione di promozione sociale ARCI Liguria, alla collaborazione con la Clinica Universitaria Ematologica dell’Ospedale San Martino di Genova diretta dal Prof. Marco Gobbi, al prezioso contributo del dottor Filippo Ballerini e alla professionalità di un team composto da filmmaker, esperti di comunicazione sociale e sensibile, web e marketing, e da una software house specializzata in applicazioni sanitarie.
H-Maps è stata pensata come una vera e propria mappa infografica del percorso terapeutico, scandito per tappe in successione cronologica; ogni tappa è accompagnata da una breve spiegazione con informazioni di carattere pratico e logistico, per non “perdersi” nei labirinti ospedalieri e partecipare consapevolmente al proprio processo di cura. Il progetto prevede lo sviluppo sia di un supporto digitale, composto da un’applicazione per IOS e Android, ma anche un supporto cartaceo, una locandina pieghevole per raggiungere l’utenza non digitalizzata. Spiegare dunque cosa avviene con parole semplici e una grafica intuitiva, ma anche accompagnare e incoraggiare il paziente nel percorso di cura, costellato di momenti di fragilità psicologica che investono anche chi lo assiste, fino ad arrivare a valutare la qualità di vita durante il trattamento e compiere la migliore scelta terapeutica.