Cronaca

Nuova bufera nel Pd, dopo il siluro a Paita dal centro storico: nervi tesi in vista dell’assemblea di lunedì

Nuova bufera nel Pd, dopo il siluro a Paita dal centro storico: nervi tesi in vista dell’assemblea di lunedì

Genova. Come annunciato domani e domenica il Pd genovese sarà in piazza per lanciare la campagna di ascolto rivolta ai genovesi per confrontarsi sulle priorità e sui progetti in vista delle prossime amministrative. Quattordici piazze con i banchetti organizzati sopratutto il sabato mattina. Per ogni banchetto un dirigente del partito (l’elenco delle piazza, gli orari e i dirigenti presenti sono elencati in fondo al pezzo).

Nessun banchetto in centro storico, almeno in questa prima tornata. Ma proprio il centro storico (e il suo circolo) è stato per tutta la giornata di oggi al centro dell’ennesima rissa interna al partito, dopo la notizia che nell’assemblea del circolo è stata approvata una mozione indirizzata al segretario provinciale Alessandro Terrile e al commissario regionale David Ermini in cui si chiede di valutare se Raffaella Paita, alla luce delle intercettazioni sulla vicenda di Lavagna, possa ancora essere la capogruppo del Pd in Regione. Vecchi rancori, a un anno dalla sconfitta amministrativa, oppure un’istanza legittima?

Ovviamente i ‘paitiani’, da Simone Mazzucca a Simone Regazzoni sono subito partiti lancia in resta a sua difesa. Regazzoni ha anche attaccato pesantemente il circolo del centro storico accusato di “continuare ad aiutare la destra di Toti”. Più cauto ma ovviamente critico Mazzucca: “Se fossi stato presente non solo non avrei votato quel documento ma avrei cercato di dissuadere i presenti dal porre in votazione un odg presentato estemporaneamente proponendo, magari, un incontro con Raffaella. In una comunità come il Pd si dovrebbe fare così”. Ovviamente su Facebook si è scatenato un putiferio di commenti, al limite dell’insulto tra le fazioni avverse.

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