Economia

Tartufi: “Servono norme più severe e più sinergia tra Liguria e Piemonte”

Tartufi: “Servono norme più severe e più sinergia tra Liguria e Piemonte”

Millesimo. Garantire risorse certe al patrimonio tartufigeno ligure e creare maggiore sinergia con il vicino Piemonte: sono le due necessità principali emerse ieri sera, a Millesimo, durante l’incontro organizzato dall’eurodeputato Alberto Cirio e il capogruppo di Forza Italia in Regione Liguria, Angelo Vaccarezza con i tartufai della Val Bormida. In discussione anche le novità normative fiscali introdotte recentemente dal Governo, a cominciare dall’abbassamento dell’Iva applicata al tartufo, frutto della petizione presentata da Alberto Cirio a Bruxelles per equiparare l’Italia agli altri Paesi europei.

“Negli altri Stati Ue il tartufo viene considerato un prodotto agricolo spontaneo con un’Iva che va dal 4 al 10%, a differenza del 22% applicato fino ad oggi nel nostro Paese – spiega Alberto Cirio -. Abbiamo evidenziato questa disparità di trattamento e la Commissione europea, riconoscendo una penalizzazione ingiustificata dell’Italia, ha chiesto al Governo di adeguare la nostra normativa a quella degli altri Stati dell’Unione. Accanto a questo elemento positivo, però, le recenti modifiche alla legge nazionale mostrano anche alcuni aspetti problematici, in particolare difficoltà burocratiche per i cercatori. Sottoscriveremo un documento congiunto dei tartufai di Liguria, Piemonte e Lombardia – aggiunge Cirio – per proporre una soluzione prima dell’entrata in vigore ufficiale delle novità a gennaio 2017”.

L’incontro a Millesimo è stato anche l’occasione per discutere della normativa regionale ligure in materia di tartufi. Attualmente i circa 50 mila euro ricavati dalle quote annuali dei tesserini finiscono per legge nel calderone del bilancio regionale e difficilmente vengono poi riassegnati al settore.
Angelo Vaccarezza, capogruppo di Forza italia in Regione Liguria, studierà un meccanismo per fare in modo che queste risorse finiscano in uno fondo immediatamente spendibile dall’ente, nel rispetto delle tre priorità della legge: tutela dei boschi, valorizzazione e promozione del prodotto e controlli, senza i quali il rischio che l’abusivismo nel mondo dei cercatori continui a crescere è inevitabile.

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