La nuova legge sulla grande distribuzione? Nient’altro che una lista di aree in cui sarà possibile costruire un centro commerciale. Un po’ come il menù di un ristorante in cui si invita a scegliere cosa e dove mangiare, a patto che si mangi.
Bisogna subito dire, per chiarezza, che le normative europee e italiane non permettono di bloccare, in termini assoluti, i grandi centri commerciali. Se la Regione, dunque, intende veramente tutelare il cuore pulsante delle nostre città, il piccolo commercio, come vogliamo fare noi, deve assolutamente porre dei criteri oggettivi, molto rigidi e basati su due grandi nodi: urbanistico e ambientale.
Noi come MoVimento 5 Stelle chiediamo, dunque, di abbandonare la strada delle aree fin qui intrapresa e introdurre un sistema a parametri di valutazione rigidi, oggettivi e soprattutto bloccanti, qualora vi fossero richieste “irricevibili”, all’interno di un procedimento simile alle valutazioni di impatto ambientale.