Borghetto Santo Spirito. Un “buco” di bilancio di oltre 3 milioni di euro, un Comune commissariato, un paese senza guida (al di là dell’attività ordinaria) ma anche e soprattutto tante altre questioni ancora in sospeso.
Le dimissioni del sindaco Giovanni Gandolfo e della maggioranza degli undici consiglieri e la conseguente decadenza dell’amministrazione comunale a seguito dell’emersione di una “voragine” finanziaria di ben 3 milioni e 400 mila euro non soltanto minacciano di paralizzare la vita di Borghetto per i prossimi mesi (al netto di quelle che saranno le iniziative del commissario nominato dal prefetto) ma potrebbero avere conseguenze molto più rilevanti sulla vita dei cittadini, dei dipendenti comunali e delle altre realtà strettamente collegate al Comune.
Cominciamo da lontano. Attualmente, Borghetto Santo Spirito si trova sprovvisto di amministrazione comunale. La decisione di sei consiglieri comunali di rassegnare le dimissioni ha segnato ufficialmente la fine del primo mandato di Gandolfo. Il sindaco dimissionario aveva 20 giorni per ritornare sui propri passi, ma con la mossa di oggi di Moreno, Angelucci, Villa, Picasso, Arecco e Musuraca questa possibilità è stata preclusa.