Cronaca

Tragedia di Arnasco, croce con le braccia tagliate per la tomba di Aicha

Tragedia di Arnasco, croce con le braccia tagliate per la tomba di Aicha

Arnasco. La croce con le braccia spezzate piantata nella terra. Davanti un mazzo di fiori. E’ il sepolcro di Aicha Bellamouden, la donna marocchina di 56 anni morta nel crollo della palazzina ad Arnasco nel gennaio scorso col marito Dino Andrei, di 76 anni.

Il sepolcro si trova all’ingresso del cimitero del paese. “Sono stati i familiari ad aver deciso di lasciare così la tomba della loro parente. Non sono stati i vandali a tagliare le braccia della croce”, si affretta a raccontare il sindaco Alfredo Gallizia. Motivo? “Aicha era musulmana, ma rispettava anche la fede cristiana, ma non si era ancora completamente convertita. E’ una cosa privata qui i vandali non c’entrano nulla. E così da un po’ di tempo”, risponde il primo cittadino tagliando corto sulla questione forse per evitare altre insurrezioni popolari.

Aicha Bellamoudden riposa a tre quattro tombe di distanza dal marito Dino Andrei. Fa comunque effetto vedere quel legno, alto mezzo metro, tranciato ai due lati piantato nella terra con la targhetta che riporta solo il nome della donna. Una storia che, come si ricorderà, aveva scatenando feroci polemiche.

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