Vado L. “I lavoratori non mollano la presa, dall’azienda l’unica risposta è stata il dimezzamento della forza lavoro. Il futuro non esiste perché il piano industriale non è credibile, servono invece prospettive produttive che possano dare certezze allo stabilimento vadese”. Lo ha detto il delegato della Fiom Cgil Bruno Martinazzi durante il presidio in corso sotto la Prefettura savonese: dopo la protesta davanti all’azienda e quella di ieri all’Unione Industriali di Savona, sindacati e lavoratori sono ancora sul piede di guerra, in attesa di avere risposte dal Governo.
“Chiederemo al Prefetto di farsi portavoce delle nostre istanze, affinché il Governo si occupi di un’altra azienda in crisi nel savonese. La situazione è drammatica, e servono strumenti speciali per affrontare una crisi industriale senza precedenti”.
“Non è solo un problema industriale, ma anche politico, legato a scelte di politica economica. Abbiamo fatto richiesta formale di incontro al Mise e se oggi non arriverà una data per un incontro in sede governativa andremo avanti con la protesta: un venerdì faremo un giro alla rotonda dell’autostrada, lo faremo il sabato e la domenica, così qualcuno, forse, capirà la situazione di Vado Ligure e della Bombardier, in un territorio martoriato dalla crisi industriale” conclude.