Genova. C’è un po’ di tutto, mobili più o meno integri, televisori, materassi e anche una poltrona. Via Bartolomeo Bianco, sulla curva poco dopo i palazzi Telecom, ma anche sul rettilineo che costeggia l’area dove un tempo doveva sorgere la moschea, ciclicamente viene invasa da una montagna di rifiuti ingombranti.
Un problema annoso, e un fenomeno non riconducibile, a questo punto, solo al comportamento incivile di qualche cittadino ma probabilmente più strutturato. Ditte, padroncini, servizi di smaltimento a poco prezzo che non seguono le vie legali (incrementati quest’ultimi anche dalle conseguenze dell’inchiesta Switch che aveva in appalto tra le altre cose anche il ritiro gratuito degli ingombranti a domicilio).
Amiu ha chiesto di realizzare lì un’isola ecologica “vera”, in modo da arginare i frequenti abbandoni, creare un presidio e quindi un deterrente. “Stiamo cercando una soluzione che vada bene per tutti – spiega il presidente di Amiu, Marco Castagna – per un problema che riguarda anche altre parti di città. Con Municipio Centro Est, Comitati del Lagaccio, assessorato all’Ambiente del Comune, sono già stati fatti diversi incontri per trovare l’area giusta e regolamentare così i frequenti abbandoni che imperversano in zona”.