Nel silenzio generale una pagina Facebook italiana ha raggiunto oltre 103 mila iscritti. “Nonostante i chiari messaggi di apologia del fascismo, che facciamo sempre bene a ricordare è un reato dal ’52, e di istigazione all’odio razziale e religioso specie contro i musulmani in Italia – spiega Giovanni D’Agata, presidente dello Sportello dei Diritti – Il suo nome è altrettanto eloquente: Benito Mussolini”.
Per D’Agata non si tratta di “mettere il bavaglio” a qualcuno che dovrebbe esercitare legittimamente il proprio pensiero o il diritto di cronaca: “Qui va evidenziato che con la scusa di mantenere vivo il culto di una personalità che ha portato al disastro l’Italia e all’onta delle leggi razziali, si fomentano sentimenti di odio e si getta benzina sul fuoco in un momento in cui sull’onda emotiva dei problemi connessi alle migrazioni di massa ed al terrorismo di matrice islamica, una parte della popolazione crescente si sente attratta da messaggi di tal tipo e li potrebbe tramutare in gesti concreti”.
Ecco perché il presidente dello “Sportello dei Diritti” si rivolge ai gestori del social network nonché all’autorità giudiziaria per la chiusura immediata della pagina in questione.