Genova. “Come abitanti di Fegino pretendiamo che la bonifica sia avviata rapidamente. Non possiamo stare ancora più di un anno con il fiume in queste condizioni, con i miasmi che continuiamo a sentire da quando è arrivato il caldo e con il rischio che questo autunno con le piogge il petrolio finisca nel Polcevera”. Antonella Marras, presidente del comitato spontaneo cittadini Borzoli Fegino spiega le ragioni dell’ennesima protesta degli abitanti del quartiere della Valpolcevera a oltre cento giorni dallo sversamento di petrolio in seguito alla rottura di una condotta Iplom.
I cittadini che hanno dato vita ad un piccolo corteo chiedono anche un intervento urgente davanti al civico 100 di via Borzoli che da un paio di mesi si affaccia su una sorta di palude formatasi probabilmente in seguito alla movimentazione di terra nella fase di messa in sicurezza del rio Fegino dopo lo sversamento e dove gli abitanti hanno ironicamente posizionato un alligatore gonfiabile. “Noi vogliamo che ci venga garantita una qualità della vita decente perché in questi anni abbiamo già subito abbastanza”.
Ancora “siamo preoccupati – aggiunge Stefano Rivolta vicepresidente del comitato – perché contemporaneamente alla bonifica dovrebbero partire anche i lavori di messa in sicurezza del rio Fegino e non vorremmo che i lavori fatti tutti insieme portassero a una paralisi del quartiere”.