Albenga. L’operazione antidroga condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Albenga, coordinati dalla Sost. Proc. dr.ssa Chiara Venturi della procura savonese e guidati sul campo dal Tenente Iacopo Vittorio Rossi, chiude un altro capitolo importante nell’ambito delle interruzioni ai canali di rifornimento di narcotico sul territorio ingauno. L’inizio del mese di agosto mette a segno un ennesimo importante risultato operativo: 2 calabresi pluripregiudicati in manette, già arrestati svariate volte dal Nucleo Operativo ingauno, per reati inerenti il mondo della droga.
Si tratta di Vincenzo Marchio, sessantatreenne nativo di Cropani (CZ) e Michele Alessi, trentottenne di Taurianova (RC) entrambi pluripregiudicati. I due pusher sono accusati di detenzione ai fini di spaccio, oltre che di aver compiuto diverse cessioni di narcotico monitorate dai militari del N.O.R. da precedenti attività tecniche. Monitoraggi e pedinamenti che hanno consentito di delinearne l’attualità della loro condotta e del loro spessore criminale. Alessi in particolare era già sottoposto alla misura dell’affidamento in prova ai servizi sociali cerialesi, ed in passato si era già reso protagonista di gravi reati: omicidio, traffico di stupefacenti e detenzione e porto abusivo di armi clandestine. Nella sua abitazione perquisita a Ceriale gli investigatori del Nucleo Operativo, oltre al narcotico, hanno trovato anche un’ogiva e delle munizioni calibro 380 ACP (Automatic Colt Pistol), chiamata anche “9 corto”, che ovviamente non poteva detenere. La cosa che più ha sbalordito i Carabinieri è stata la nonchalance nel modo di custodire la polvere bianca: in un cassetto del mobile della propria cucina alla portata dei suoi 4 figli minori. Sempre in cucina, evidentemente utilizzata come laboratorio per il confezionamento dello stupefacente veniva rinvenuto un bilancino di precisione. Nel tinello spuntano poi i proiettili di arma da fuoco. Motivo per il quale Alessi dovrà rispondere, ancora una volta, del reato di “detenzione abusiva di armi o munizioni”.
Durante la perquisizione sono stati sequestrati anche 1000 euro in contanti, ritenuti proventi di attività illecita (non svolge alcuna attività lavorativa) connessa allo fervente smercio di droga sulla piana ingauna. Marchio, invece, pedinato a lungo e monitorato con un articolato dispositivo di alcune autovetture di copertura, è stato chiuso e bloccato durante l’attraversamento di una strettoia ad Ortovero. La droga era nascosta nella scatola del cambio: Marchio si era appena rifornito a sua volta da Alessi. Da lì la perquisizione dell’abitazione di quest’ultimo.