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Eventi in piazza al posto del parcheggio a pagamento, Finale Ambiente chiede i danni al Comune

Eventi in piazza al posto del parcheggio a pagamento, Finale Ambiente chiede i danni al Comune

Finale Ligure. Una partecipata che fa una richiesta per danni al proprio Comune. Surreale eppure vero: è quanto accade a Finale Ligure, dove Finale Ambiente ha chiesto un risarcimento al Municipio per via della scelta di realizzare gli spettacoli estivi a Finalpia in piazza Oberdan, solitamente destinata a parcheggio.

L’azienda, infatti, ha quantificato in 1521 euro i mancati introiti di giugno e luglio causati dalla chiusura della piazza per gli eventi estivi. E ora, ovviamente, il caso diventa politico, con le minoranze a puntare il dito: “La gestione degli spettacoli di Finalpia sta diventando l’ennesimo pasticcio della giunta Frascherelli – tuona Simona Simonetti di PerFinale – Le iniziative sono state proposte da un’associazione e da alcuni privati con il lodevole scopo di rivitalizzare il quartiere di FinalPia con spettacoli musicali e intrattenimenti. Il Comune avrebbe dovuto solo coordinare e lo ha fatto male. Le manifestazioni si svolgono in Piazza Oberdan che era contemporaneamente concessa con apposita convenzione a Finale Ambiente per gestire i parcheggi a pagamento. Creando un pasticcio senza precedenti la stessa piazza è stata quindi concessa a due soggetti differenti”.

“La Piazza, è bene ricordarlo – prosegue la consigliera – è sempre stata adibita a sosta gratuita ed è stata trasformata in area di sosta a pagamento da questa amministrazione contro il volere dei cittadini. Come era prevedibile Finale Ambiente ha chiesto i danni al Comune per il mancato introito 1521€ per il periodo di giugno e luglio. Ormai comunque andrà a finire sarà un fallimento: sia che il mancato guadagno di FinaleAmbiente sia rimborsato dall’associazione o dal Comune sia che la nostra partecipata rinunci all’introito mettendo a rischio il bilancio. Se a questo si aggiunge il fatto che durante le manifestazioni un esercizio commerciale estende la sua area di vendita sulla piazza senza pagare il suolo pubblico e creando una disparità di trattamento con gli altri esercizi commerciali che pagano lo spazio per i dehor è evidente che il disastro è totale”.

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