Savona. Il progetto per il nuovo forno crematorio è “congelato”. Non ancora cancellato, ma certamente sospeso. Ecco la novità di giornata che filtra dai corridoi del palazzo comunale a Savona: approvato lo scorso ottobre nonostante le resistenze del MoVimento 5 Stelle (che parlavano di un progetto sovradimensionato rispetto alle esigenze della città), potrebbe oggi finire nel cassetto proprio per volontà di Ata.
Secondo le voci rimbalzate nel pomeriggio da Palazzo Sisto, la decisione sarebbe stata diretta conseguenza delle difficoltà di accesso al credito, con il rifiuto da parte delle banche di accendere un mutuo di 2,5 mln di euro visto un debito ritenuto eccessivo. L’azienda, però, nega decisamente, presentando una versione completamente diversa: secondo il management quel progetto, numeri alla mano, al momento non sarebbe necessario per la città di Savona. I lavori di potenziamento dell’impianto attuale, infatti, permetterebbero di raggiungere un potenziale annuo di cremazioni (circa 2000) decisamente superiore all’attuale volume (stimato in 1200 cremazioni nel 2016). Da qui la decisione di concentrare le risorse sul potenziamento dei due forni esistenti, un investimento ritenuto più utile rispetto alla creazione del nuovo polo.
“A seguito della presa in carico del servizio da parte di ATA avvenuta il 1 gennaio – spiegano – l’attività si è inizialmente focalizzata sulla gestione dell’impianto esistente, facendo tesoro dell’esperienza di gestione tramandata dal Comune di Savona, ma al contempo attuando un progetto di miglioramento e sviluppo del servizio. Si è così dato seguito ad interventi di verifica ed efficientamento dei due forni costituenti l’impianto di cremazione del cimitero di Zinola, la riprogettazione del servizio secondo i canoni più moderni dei servizi di cremazione commercializzati, l’adozione di procedure e sistemi di tracciabilità dei feretri in tutte le fasi proprie del Servizio che garantiscano utente e gestore sulla regolarità delle attività svolte sin dal momento della ricezione della richiesta di cremazione e accettazione del feretro fino alla consegna delle ceneri e l’emissione puntuale della certificazione di avvenuta cremazione. Non ultimi, lo sviluppo di un progetto di incremento della sicurezza degli operatori consistente nell’acquisizione di un automezzo specifico per il trasporto dei feretri, l’acquisto di moderni mezzi e dispositivi di traslazione e conservazione dei feretri, nonché la formulazione di un progetto di adeguamento dell’impianto esistente alla normativa vigente circa le emissioni in atmosfera”.