LA SPEZIA – «La riforma costituzionale Renzi-Boschi accentra il potere nelle mani del governo, sottraendolo al Parlamento e allontanandolo ulteriormente dai cittadini, favorendo così anche il proliferare di leggi contrarie alla dignità dell’uomo. Non si vende la democrazia per un presunto efficientismo». Sono queste, in estrema sintesi, le ragioni per il “no” al referendum costituzionale espresse in Liguria da Massimo Gandolfini, presidente di “Difendiamo i nostri figli” e leader dei due recenti Family Day di Piazza San Giovanni e del Circo Massimo, e da Massimo Floris, giurista, vice-presidente di “Identità Cristiana”.
Davanti a un pubblico attento e partecipe, che nel fine settimana ha affollato il cinema NickelOdeon a Genova e la sala multimediale di TeleLiguria Sud alla Spezia, Gandolfini e Floris hanno ricordato le due grandi giornate dei Family Day, sottolineando l’inutilità e la pericolosità della legge sulle cosiddette “unioni civili”, che pretende di definire la famiglia sulla base del solo sentimento, ignorando la differenza sessuale.
In quell’occasione, il governo ha ignorato la voce di milioni di cittadini scesi in piazza. Ma non solo. «E’ stato negato il confronto democratico, visto che la legge non è passata in Commissione Giustizia – ha detto Gandolfini -. Ed è stato imposto il bavaglio anche al Parlamento, dove il governo è ricorso al voto di fiducia, sebbene Renzi avesse garantito ampio dibattito e, prima ancora, aveva affermato che il suo governo, non avrebbe trattato temi etici». Non è prevista neanche l’obiezione di coscienza per gli amministratori locali.