Sanremo. Noah Faraldi in ansia di terminare al meglio la sua breve ma intensa avventura mentre Daria Morabito appare già scrittrice veterana e Camilla Salis già pensa di scrivere il sequel della sua opera “e voglio diventare come Joanne Rowling, famosa per aver scritto la saga di Harry Potter”. Tutto normale se non fosse che stiamo parlando di ragazzini di una decina d’anni ma che hanno dentro il sacro fuoco artistico da grandi autori.
Il progetto di scrittura creativa per bambini iniziato a fine giugno da Camilla De Melas alla Tana del bianconiglio sta così portando alla luce attitudini giovanili fuori dal comune. “I tre giovani scrittori hanno avuto la passione e la costanza di iniziare e portare a termine il proprio libro impegnadosi due volte alla settimana per un’ora e mezza”. spiega Camilla. Un percorso che ha avuto inizio con la preparazione delle schede del personaggio protagonista: “immaginarlo e iniziare a conoscerne tutte le caratteristiche, persino i suoi gusti di gelato, i suoi desideri, ciò che lo fa felice e quello che rende triste. Da li ognuno è partito realizzando la storia”. Inizialmente, per le bambine erano storie di avventura, ma poi, come spesso succede, la fantasia si è focalizzata sulla storia d’amore. La favola con gli animali inizialmente pensata da Noah, invece, ha ben presto preso una piega molto più avventurosa. Ciò che è splendido è che nessuno di loro ha fatto richiamo a cartoni animati o favole ascoltate, nessuna influenza deja vu. Tutto ciò da loro scritto è scaturito dalla sola fantasia, inventando tutto di sana pianta. “E a quell’età, riuscire a mettere su carta le loro emozioni vuol dire riconoscerle. In quello loro pagine c’è un pizzico di quello che vivono e che sono: una bimba troppo sola perché la mamma lavora o che a scuola no si sente uguale agli altri. Un’altra creatura (non umana poiché è così che i bambini vedono spesso i loro protagonisti) magari ha difficoltà a stare attento o appena si scatena fa crollare le case. Un occhio adulto riesce a cogliere ciò che loro hanno dentro”.
Dal titolo ‘Amelie’, il mio libro racconta di “una bella ragazza che è figlia del sole. Stanca di vivere sulle nuvole guardando giù tutti che si divertono, decide di scendere. Qui incontra un ragazzo e si innamora ma ben presto un personaggio cattivo, un meteorologo, vuole prendere Amelie per cambiare il tempo a suo piacimento. A salvare Amelie sarà proprio il suo amato – spiega Daria Morabito, 10 anni. Della storia che aveva iniziato a scrivere, Noah Faraldi di 10 anni e mezzo, non era convinto e così, ne ha iniziato un altro: “Una favola minuscola (per ora mezza facciata di pagina) per ora senza ancora un titolo ma che parla di una civetta molto intelligente e un lupetto molto agile; tra trappole a buca e catapulte, i due amici animali vivranno avventure fantastiche”. Da una brillante Camilla Salis ne è uscito, infine, il libro ‘Le anime cattive non muoiono una sola volta’ . “Non voglio svelare la storia ma posso dire che mischia il genere giallo con l’amore” sottolinea decisamente la ragazzina. Per tutti, momento topico è la parte centrale delle proprie vicende, poiché è li che si decide come la storia avrà fine: per Camilla è stato dunque la descrizione della battaglia, mentre per Daria punto cruciale è stato il decidere come salvare Amelie. Abbandonare la prima storia per intraprenderne una più convincente è non è stato semplice per Noah che ora è tutto preso a terminare il suo nuovo lavoro. E se per strada o dai nonni arriva quell’idea o quella frase che mancava, nessun problema, “abbiamo imparato a tenerla a mente e, quando possibile, ce la scriviamo su un pezzo di carta”.