Busalla. “Dalla stampa locale apprendiamo che è stato dissequestrato l’impianto Iplom e che l’azienda avrebbe versato una cauzione di tre milioni di euro a garanzia dei lavori di messa in sicurezza, anche se non è chiaro se questa somma sia già stata utilizzata per la messa in sicurezza. Ci chiediamo come mai, sempre che rientrasse nelle proprie competenze, la Magistratura nelle clausole non abbia inserito il vincolo di sottoporre il quartiere a R.I.R (rischio incidente rilevante) e l’obbligo di installare delle centraline di ultima generazione nel quartiere, centraline che permetterebbero ai residenti di monitorare 24 ore su 24 la situazione dell’aria che respirano”. Lo dicono i Verdi liguri in una nota.
“Riteniamo prioritario che, chi di dovere, dovrebbe attivarsi per bonificare tutta l’area coinvolta dallo sversamento, con particolare riguardo alle abitazioni che si affacciano sul Pianego e sul Fegino, come nel caso del civico 100 di Via Borzoli – prosegue la nota – i tecnici, inoltre, dovrebbero appurare ed eventualmente bonificare la presenza del greggio nel tratto sotterraneo che dal Pianego si è incanalato misteriosamente in una condotta per poi sfociare nel rio Fegino, all’altezza del viadotto FS”.
Poi un appello al sindaco Marco Doria. “Ci fa specie che non abbia ancora dato notizie, almeno al comitato spontaneo, dei dati di caratterizzazione. Vale la pena ricordare, infatti, che il piano della caratterizzazione (PdC) descrive dettagliatamente tutte le attività che si sono svolte o che si dovranno svolgere, tipo la localizzazione ed estensione della possibile contaminazione; descrive le caratteristiche delle componenti ambientali sia all’interno del sito che nell’area da questo influenzata; descrive le condizioni necessarie alla protezione ambientale e alla tutela della salute pubblica; presenta un piano delle indagini per definire tipo, grado ed estensione dell’inquinamento (D.M. 471/99). A nostro avviso la politica, specialmente quella che guida attualmente la regione, invece di presentare leggi, con le quali si vieta di disturbare durante l’attività venatoria i cacciatori, dovrebbe avere argomenti ben più seri, cioè tutelare quei cittadini che loro malgrado vengono ‘disturbati’ dall’inquinamento”, termina la nota.