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L’abbraccio di Sanremo a Pepi Morgia, una serata “oltre le luci” e oltre la musica

L’abbraccio di Sanremo a Pepi Morgia, una serata “oltre le luci” e oltre la musica

Sanremo. Claudio Baglioni, Ron, Francesco Baccini, Sergio Cammariere, Mauro Pagani, Alberto Fortis, David Riondino, Rossana Casale, Dori Ghezzi, Filippo Graziani, Vittorio De Scalzi, Cecilia Chailly, Andy dei Bluvertigo, Gnu Quartet e altri ancora. Tanti amici provenienti dal mondo della canzone questa sera sono saliti sul palco del concerto-evento con cui Sanremo ha omaggiato Pepi Morgia. Un tributo nell’anniversario del suo compleanno e a cinque anni dalla scomparsa, che ha richiamato in quel luogo magico che è Pian di Nave circa cinque mila persone; uomini e donne, anche giovanissimi, i quali non hanno esitato in applausi continui, scroscianti, di fatto in un emozionante abbraccio.

E altro non poteva essere per colui che con i suoi spettacoli, le sue atmosfere, i suoi bagliori ha scritto la storia del nostro Festival, ha innovato il modo di realizzare eventi in città aprendola ai più grandi circuiti internazionali dedicati alle sette note. Pepi, regista geniale e sublime light designer, è stato infatti a lungo direttore artistico di Sanremo e per Sanremo ha sempre lavorato con il cuore e nel cuore. Pepi, il “Principe” – come lo chiamava il fratello De André –, quel “Principe delle luci” un “po’ monarchico ma anche un po’ anarchico e un po’ autarchico” – quale lo ha definito Baglioni –, che per oltre 40 anni, con la sua arte aristocratica e insieme rivoluzionaria, ha raccontato e tradotto in luce e ideazioni scenografiche di concerti, le sensazioni e i testi delle più grandi voci della musica italiana e internazionale. Quelle stesse voci che in “Oltre le luci” – il “concertone” in suo onore – si sono alternate in un acceso scambio di linguaggi e nella creazione di un sodalizio speciale.

Ad aprire il sipario tessendo il fil rouge della serata, Baglioni con “Strada facendo”; poi è stata la volta di De Scalzi con “Senza la carezza della sera”, Pagani con “Creuz de ma”,  Baccini con “Le donne di Modena”, Ron “Una città per cantare”, Sergio Cammariere con “Tutto quello che un uomo”, Alberto Fortis con “La sedia di lillà” e di tutti gli altri. E chi con la musica, chi con la parola, ognuno ha splendidamente ricordato l’amico in un crescendum sensazionale che è culminato in “Heroes” di David Bowie.

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