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Un “traffico” di giare dalla Francia alla Riviera di Ponente per il trasporto dell’oro verde

Un “traffico” di giare dalla Francia alla Riviera di Ponente per il trasporto dell’oro verde

Apricale. C’è una storia che arriva dal passato. Una storia che racconta un commercio piuttosto particolare, quello delle giare di Biot che dalla Francia sono state importate in Riviera e, più precisamente nella Valle del Maro, per contenere l’oro verde dell’entroterra: l’olio d’oliva.

Oltre cinquecento anni di storia, fatti di scambi, commerci e soprattutto viaggi che hanno portato a conoscere, nel mondo, l’eccellenza dell’olio ligure. Alcune di queste giare, ora, sono esposte al “Castello della Lucertola” di Apricale, dove resteranno fino al 31 dicembre per una mostra dal significativo titolo di “Il coccio”, realizzata grazie alla collaborazione con l’associazione culturale “A Lecca”.

Dal 1500 ad oggi, Biot ha prodotto centinaia di migliaia di giare esportate in tutto il bacino mediterraneo, in America fino alla costa Indiana. Antichi registri ci rivelano che dal 1550 alla fine del 1800 esistevano, a Biot ben 510 fabbriche di ceramiche.

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