Imperia. Anche l’artigianato imperiese è protagonista dell’economia circolare, un concetto secondo il quale i prodotti mantengono il proprio valore aggiunto il più a lungo possibile, minimizzando la produzione di rifiuti o trasformandoli, addirittura, in una risorsa.
Secondo l’analisi svolta dall’Ufficio studi di Confartigianato sulla base degli ultimi dati Istat e Infocamere (primo semestre 2016), in provincia di Imperia si contano oltre mille imprese artigiane interessate all’economia circolare, registrando una delle incidenze maggiori sul totale in Liguria. In particolare, Imperia conta 1.201 micro e piccole imprese artigiane, con una percentuale dell’86,1% che la colloca all’ottavo posto nella classifica nazionale.
L’economia circolare è comunque presente in tutta la Liguria dove si contano ben 7.584 micro e piccole imprese artigiane ad essa interessate, il 17% dell’artigianato totale della regione. Rappresentano quasi l’80% di tutte le imprese “green” in Liguria, pari a 9.495: un’incidenza piuttosto alta, che colloca la nostra regione al nono posto in Italia. Si tratta di imprese legate principalmente all’attività di riparazione, manutenzione, riciclo e recupero: dalle automobili agli orologi, dalle calzature alle apparecchiature elettroniche, fino agli strumenti musicali, gli impianti e gli abiti, tutto ciò che può essere aggiustato e reso nuovamente utilizzabile, eventualmente anche in altra forma.