Genova. “Se mi togliete la possibilità di alzare le braccia mi togliete l’anima. Sono arrabbiato ma non contesto mai gli arbitri, i gesti che faccio in panchina sono naturali, li faccio in allenamento e anche a casa. Ci vorrebbe un po’ più di umanità anche nel quarto uomo”. Ivan Juric dopo il pareggio con l’Empoli è arrabbiato e dispiaciuto, ma non per le gomitate non viste in area di rigore (Bellusci su Simeone). Si dimostra un signore ancora una volta e preferisce parlare del match, chiedendo però maggiore elasticità da parte degli arbitri: “Mi dovrò legare le braccia altrimenti. Non è sport questo però”.
60 minuti giocati in inferiorità numerica senza praticamente subire tiri in porta. Juric esalta i suoi: “Mi tengo stretto questo pareggio, peccato perché si pena di spuntarla quando gli altri calano, ma in 10 contro 11 è più complicato, anche se siamo stati sempre molto aggressivi e abbiamo rischiato di vincerla all’ultimo”.
L’ingresso di Ninkovic, forte di un ottimo esordio a Bologna, ha dato nuova vivacità alla squadra: “Gli ho chiesto di coprire su José Mauri e ha tenuto palla, visto che non avevamo più le forze per la profondità, ha mantenuto il possesso e ha giocato, spiace per il tiro debole perché di solito in allenamento sono gol”.