Imperia. Processo aggiornato al prossimo 6 dicembre in tribunale a Imperia. Un’udienza era stata fissata per questa mattina. Il caso è quello relativo a un giro di droga ed estorsioni da parte di una presunta organizzazione malavitosa che avrebbe preso di mira anche alcuni porteur (procacciatori di clienti) del Casinò di Sanremo, tre dei quali sarebbero stati costretti a versare parte dei loro compensi, per continuare a lavorare. Gli investigatori ritengono che il piano si stato ideato da Giovanni Tagliamento, 59 anni, considerato il referente della camorra in Riviera, tra gli anni ’80 e ’90 del secolo scorso. Diciotto, in totale, gli imputati.
L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Roberto Cavallone, è stata condotta dalla polizia attraverso una lunga serie di intercettazioni e pedinamenti. I reati contestati vanno dalla tentata estorsione allo sfruttamento della prostituzione; dal danneggiamento allo spaccio di cocaina; e poi: furto, ricettazione e detenzione di armi.
A un porteur, in particolare (G.N.), sarebbe stato chiesto il 2 per cento sui profitti e uno degli indagati, Stefano Amanzio, 47 anni, di Ospedaletti, gli avrebbe riferito: “qua comandiamo noi napoletani e tu non puoi venire a mangiare nel nostro territorio”. Tagliamento, gli avrebbe, poi, ribadito: “qui siete a casa mia e questo è bene che lo sappiate, perché di solito, quando uno va a casa di uno, bussa e poi si chiede il permesso”.