Savona. Hanno fatto scena muta davanti al gip Francesco Meloni, nel corso dell’interrogatorio di convalida, i due cittadini romeni, S.D.D., 26 anni e C.D.CF.C., di 27, arrestati sabato scorso con l’accusa di truffa a danno di tre banche savonesi.
Il giudice ha poi convalidato il loro arresto, ma si è riservato di decidere sulla misura cautelare (per il momento, comunque, restano in carcere). Secondo l’accusa, i due stranieri aprivano dei conti correnti in banca, avvalendosi di documenti falsi, per ottenere carte di credito, tessere bancomat, chiavi e codici di accesso ai servizi on line in modo da poter fare poi truffe in esercizi commerciali e a danno di altri istituti di credito.
I due stranieri, senza fissa dimora e con una sfilza di alias che dimostrerebbero la loro abilità a nascondere la vera identità, si sono rivolti venerdì, uno dopo l’altro, a tre istituti di credito di Savona con l’intenzione appunto di aprire un conto. In tutti e tre i casi si sono qualificati come appartenenti alle forze armate ungheresi ed hanno fornito documenti di identità, contratti di lavoro (in aziende del Savonese) poi rivelatisi falsi.