Genova. Dopo l’incontro di febbraio del sindacato Orsa con i capigruppo consiliari, la scorsa settimana sono stati auditi in aula per parlare dei gravi problemi di Amt. “Abbiamo ricapitolato gli ultimi dieci anni fatti di accordi a perdere, rimesse e officine vendute, fino alle esternalizzazioni e il rischio privatizzazione di oggi, passando dallo stato in cui versano i dipendenti (soprattutto gli autisti) alle prese con carenze di organico, una organizzazione aziendale assurda (abbiamo portato all’attenzione quanto fatichiamo noi, autisti e operatori di impianti di risalita, per poter fare un giorno di ferie), vetustà dei mezzi, strade a gruviera e l’estrema difficoltà in cui si trovano a lavorare i nostri operai che ogni giorno fanno dei piccoli grandi miracoli per mettere sulla strada i bus che guidiamo”, spiegano i rappresentanti sindacali.
Poi i particolari tecnici, in particolare sulla manutenzione (problematiche inerenti alle vetture, problematiche sui bus nuovi/usati dai Man 18 metri, ai Rampini, passando per le 7000 e gli Sprinter) e su come, secondo Orsa, sia possibile rendere Amt un’azienda sana e competitiva, in grado di generare profitto.
Non è mandato un attacco alla giunta. “Ha dimostrato incapacità nel gestire Amt e pochissimo interesse alle problematiche del Tpl, tanto da volersene disfare”, prosegue il sindacato, che ha concluso l’audizione in aula parlando di BusItalia. “Senza dimenticare del caso Autoguidovie e Atp e del giudizio chiaro e incontrovertibile dell’Anac”, prosegue ancora Orsa, che si aspettava di vedere a Tursi anche l’azienda, ma quest’ultima non si è presentata e ha inviato soltanto una breve nota, in cui l’amministratore unico di Amt, Livio Ravera, spiegava la motivazione dell’assenza. “Ci ha liquidato dicendo che, non essendo rappresentativi, non vedeva alcuna ragione di intervenire, sostenendo di avere già rapporti con i sindacati trattanti”, chiosa il sindaco.